20080721

Integrazione Alimentare - Situazione della popolazione

"In Europa il problema «nutrizione» assume connotazioni "drammatiche": i bambini mangiano troppo e male, dilaga il sovrappeso (nei soggetti studiati supera il 31%, con un 6-7% di vera e propria obesità). Negli Stati Uniti il problema dell’eccedenza ponderale è ancora più preoccupante. Il sovrappeso, e l’obesità in particolare, favoriscono le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, il diabete, alcuni tipi di cancro, riducendo l’aspettativa di vita e complicando il lavoro dei manager della salute che tentano di frenare la dilagante spesa sanitaria.
Al vertice europeo organizzato da Fao e Università «La Sapienza» di Roma sono state messe sotto accusa le nuove abitudini di vita dei giovani: circa tre ore al giorno di televisione, videogiochi, computer, oltre al tempo trascorso sui banchi di scuola che non consentono di svolgere una regolare attività fisica. Studi effettuati sui messaggi pubblicitari rivelano che la popolazione in età pediatrica rappresenta un target privilegiato per gli spot relativi a snack, pizze, merendine, bibite dolci, tutti cibi ad alta densità calorica: nessuno spot promuove il consumo di frutta fresca, ortaggi e legumi. L’eccesso di calorie introdotte non consente una dieta equilibrata, e questo spiega il motivo per cui le indagini alimentari svolte in Europa (Italia compresa) rivelano carenze di micronutrienti (ferro, zinco, calcio, alcune vitamine idrosolubili).
Se c’è uno stato di ipovitaminosi, la sintomatologia a carico del sistema nervoso è caratterizzata da astenia, svogliatezza e torpore. Il cervello è particolarmente vulnerabile ai danni provocati dai radicali liberi, in considerazione dell’intensa attività metabolica e della elevata concentrazione degli acidi grassi poliinsaturi. Il deficit di ferro ha ripercussioni negative non solo sulla produzione dei globuli rossi, ma su altri meccanismi biologici come il sistema immunitario e i sistemi di neurotrasmissione cerebrale. Questo spiega perché nel giovane con sideropenia è di facile riscontro, oltre all’anemia, la difficoltà di concentrazione e l’affaticabilità. Si ritiene che una deficienza di calcio nella fase di accrescimento corporeo possa determinare nell’età adulta una ridotta densità minerale dell’osso. Infatti, dopo il picco di massa ossea raggiunto nel 2°-3° decennio di vita, qualunque sia il livello di assunzione di calcio, la densità ossea tende a diminuire, con aumento del rischio di osteoporosi. L’alimentazione dei bambini italiani risente di una serie di errori: cattiva distribuzione dei pasti nella giornata con prima colazione insufficiente; consumi eccessivi di alimenti di origine animale e di grassi saturi, notevole monotonia di scelte con scarsa frutta, verdura, latte e pesce; ricorsi troppo frequenti a dolci e bevande gassate. In altre parole, gli eccessi di calorie non garantiscono un corretto equilibrio fra i principi nutritivi e la completezza per quanto riguarda la qualità..."
(Fonte: Naturalia.net)