20110101

PROGRAMMI ALIMENTARI PERSONALIZZATI

TORNARE IN FORMA CON UN SEMPLICE APPROCCIO IN TRE FASI


1 – Indagine per capire come e perché si e’ creato lo squilibrio che ha portato alla situazione attuale di sovrappeso, sottopeso, di malattia o di mancanza di energia e di stanchezza.

2 –
Elaborazione di un programma alimentare altamente personalizzato da seguire per il periodo necessario al raggiungimento della propria forma fisica ideale.

3 - Elaborazione di un programma alimentare personalizzato di
mantenimento perche’ i risultati ottenuti siano “memorizzati” dal nostro organismo e vengano mantenuti con facilità nel tempo.

  • Programmi alimentari per il Controllo del Peso, il Benessere e il miglioramento della Forma fisica
  • Programmi alimentari a supporto di terapie mediche specifiche
  • Programmi nutrizionali per gruppi sportivi AMATORIALI e atleti AGONISTI
  • Test per Valutare lo stress ossidativo e la Misura dei Radicali Liberi (FRAS4)
  • Valutazione degli alimenti non ben tollerati
  • Test rapido per ricerca di CANDIDA
  • Consulenze nutrizionali per Asili, Scuole, Case di Riposo
  • ANALISI della COMPOSIZIONE CORPOREA con il sistema impedenziometrico, per valutare l’indice di massa corporea (IMC) e la % di massa grassa permette di valutare i miglioramenti e verificare la stabilità dei risultati raggiunti.
Per saperne di piu richiedere informazioni a: info@paolacais.it

20081104

Analisi della composizione corporea

L’analisi della composizione corporea con bioimpedenziometro

Si tratta di un’analisi strumentale che permette di valutare lo stato nutrizionale dei tessuti corporei.
Nella valutazione dello stato nutrizionale di una persona, ovvero dell’effetto della sua attuale alimentazione e stile di vita sul suo fisico, due sono le fondamentali caratteristiche qualitative da prendere in considerazione:

  • l’idratazione e
  • la massa proteica e cellulare.

Una volta valutati questi due parametri, si può considerare la quantità di massa grassa.
Il modello tri-compartimentale utilizzato implica che, nella stima della composizione corporea, il corpo viene suddiviso in massa grassa e in massa magra, ma nell’ambito di quest’ultima si riesce a distinguere tra massa cellulare e massa extra-cellulare.

Un monitoraggio regolare della composizione corporea serve a valutare le variazioni qualitative dello stato nutrizionale e quelle quantitative della massa grassa; l’analisi tri-compartimentale permette di perseguire l’obiettivo di una vera ottimizzazione della composizione corporea, che riduce la massa grassa e conserva quella magra e allo stesso tempo ottimizza il rapporto tra liquidi extra cellulari e intracellulari.

E’ così possibile distinguere tra persone sovrappeso con carenza di massa cellulare (praticamente, la massa magra) e quelle con sufficiente o imponente massa cellulare: perciò, se la qualità della massa magra non è normale, il primo obiettivo è la massa magra, pertanto non si lavora subito sulla massa grassa.
Qundi, per valutare lo stato di nutrizione, occorre un esame, come la BIA tri-compartimentale, sensibile e specifico ai due parametri fondamentali della nutrizione: l’idratazione e la presenza di una massa proteica cellulare.

Infatti, è stato visto che le variazioni di peso possono avvenire in tempi brevi (ore), medi (giorni) o lunghi (settimane). Quando il peso varia in poche ore, è l’acqua extra-cellulare che viene persa. Quando le variazioni avvengono in pochi giorni, la perdita riguarda tutta la massa magra (acqua intra- ed extra-cellulare). La massa grassa è l’ultima che si perde, ed è soggetta a variazioni registrabili in settimane o mesi.

Le diete spesso non funzionano proprio per questo motivo: il peso che si perde, nel migliore dei casi, è acqua; altrimenti, viene intaccata anche la massa magra, con grave danno per la salute, il metabolismo, e con la certezza di ingrassare di nuovo e più di prima.
E’ solo con la BIA che si riesce ad essere sicuri di conservare la massa magra.


Di fatto, la variazione di peso, rilevabile con la bilancia, è sensibile ma non specifica: ovvero, affidandosi alla bilancia non è possibile valutare correttamente il risultato di una dieta.


Per saperne di piu richiedere informazioni a: info@paolacais.it

20081103

FRAS4

NOVITA' dalla RICERCA:

TEST PER VALUTARE LO STRESS OSSIDATIVO
...per ritrovare il benessere e la salute!


Ormai è confermato: l’eccesso di radicali liberi e lo stress ossidativo sono le principali cause dell’invecchiamento cellulare.

In caso di stress ossidativo si possono osservare precocemente :

  • riduzione della memoria e della concentrazione,
  • disturbi del sonno,
  • diminuite capacità sessuali,
  • capelli bianchi,
  • calvizie,
  • comparsa di rughe e macchie sulla pelle,
  • diminuzione della massa muscolare ed aumento della massa grassa,
  • riduzione della difesa immunitaria,
  • malattie dell'occhio
  • aumento del rischio cardio vascolare,
  • diminuzione di energia,
  • stress con ansia e depressione.

Oggi, col nuovo sistema FRAS4, in pochi minuti è possibile valutare il livello di stress ossidativo.

Con un piccolo prelievo ematico dal polpastrello, si eseguono due test altamente innovativi,

  1. d-ROMs test per misurare i radicali liberi
  2. BAP test per misurare le capacità di "difesa"

Grazie a questa valutazione precisa e affidabile sarà possibile ottimizzare integrazioni specifiche con antiossidanti e monitorare nel tempo i miglioramenti.

Per saperne di piu ----->


Il TEST si avvale del supporto dell' OSSERVATORIO INTERNAZIONALE DELLO STRESS OSSIDATIVO.




Per saperne di piu richiedere informazioni a: info@paolacais.it

20081102

NOVITA’ DALLA RICERCA LA DIETA MOLECOLARE - dalle calorie alle molecole


Per troppo tempo gli esperti di nutrizione hanno cercato di far perdere peso solo cercando di limitare l'apporto di calorie. E per troppi anni tante persone che volevano perdere peso, dopo un successo iniziale, si sono trovate a combattere col “blocco del metabolismo” e non sono piu' riuscite a perdere altro peso. Anche a costo di diete super restrittive sotto le 1200 cal. al giorno!


Nuovi studi e ricerche in campo nutrizionale hanno portato a varie riflessioni e rivisitazioni del concetto di dieta, realizzando che
bisogna abbandonare l'idea ormai vecchia e obsoleta di “calorie” e passare al concetto di “molecole” : dalla “quantità” degli alimenti alla “qualita’” degli alimenti.

Infatti e' la “QUALITA’ NUTRIZIONALE” degli alimenti che condiziona il metabolismo cellulare e le secrezione degli ormoni. La “qualità nutrizionale” è data dalla diversa composizione in “NUTRIENTI – MOLECOLE” degli alimenti.
Fondamentale diventa quindi la scelta giornaliera degli alimenti. E La dieta molecolare è proprio basata sulla scelta dei singoli alimenti, fatta in base alla loro diversa composizione nutrizionale. Questo metodo dietetico non riduce il cibo solo a Calorie, ma sceglie la “qualità nutrizionale“ data dal diverso contenuto in carboidrati, proteine, grassi, minerali, vitamine e composti ad azione nutraceutica degli alimenti.
La bocca conosce gli alimenti. Le cellule del corpo umano conoscono, e hanno bisogno per la loro funzionalità, dei principi nutritivi alimentari, digeriti e assorbiti dall’intestino nel sangue. Anche la sazietà dei cibi e' importante e condiziona la composizione della dieta molecolare. Il cibo non è solo Calorie!

Il metodo della dieta molecolare si basa su un modulo alimentare composto da alcuni giorni “proteici” e alternati a un giorno “ glucidico”.
Nei giorni “ proteici “ i pasti contengono alimenti con un maggior apporto di proteine e una ristretta dose di carboidrati. Questa ristretta, ma equilibrata dose di carboidrati nella giornata proteica, è essenziale per impedire la perdita della massa magra muscolare.
Nella dieta molecolare vengono proposte ad ogni pasto porzioni libere di verdura cruda e cotta con lo scopo di introdurre fibra alimentare assai utile per avere una corretta funzionalità intestinale e per garantire dosi generose di vitamine, minerali e nutrienti ad azione riducente contro i radicali liberi dell’ossigeno, che si formano in modo significativo durante il dimagrimento.
Infatti, chi dimagrisce va incontro ad una tempesta metabolica generata dalla ossidazione degli acidi grassi nelle cellule, con formazioni di livelli consistenti di radicali liberi dell’ossigeno, molecole tossiche e nocive, che vanno bloccate con l’aiuto di buone quantità di verdura e frutta fresca stagionale.
Un dimagrimento troppo rapido porta alla produzione di molti piu' radicali liberi di quelli che il nostro organismo e' in grado di combattere e si va incontro allo STRESS OSSIDATIVO.
In pratica, un organismo "stressato" non perde piu' peso, anche perche' non riesce a neutralizzare l’eccessivo livello di radicali liberi prodotti e viene intossicato da queste sostanze che causano un enorme danno a livello cellulare e creano un ambiente favorevole all'insorgenza di infiammazioni, dolori e malattie.

Oggi, grazie alle nuove tecnologie, lo stress ossidativo si può misurare comodamente nello studio medico, eseguendo un piccolo prelievo venoso dal polpastrello.
Infatti, due test altamente innovativi forniscono informazioni precise ed affidabili non solo sugli "aggressori" presenti nel sangue (i radicali liberi, attraverso il d-ROMs test), ma anche sulle capacità di "difesa" che l'organismo ha (il potere antiossidante plasmatico, attraverso il BAP test).
Grazie a questi due test è possibile determinare il livello di stress ossidativo in modo estremamente preciso ed affidabile ed è possibile stabilire in tempo reale, se lo stress ossidativo è dovuto ad un aumentata produzione e/o ad una ridotta capacità di eliminazione dei radicali liberi.
In questo modo la supplementazione con anti-ossidanti e il monitoraggio dell'integrazione nel tempo, possono poggiarsi su basi più solide e uscire dalla fase empirica in cui spesso vengono a trovarsi.


20081011


Dott.ssa PAOLA CAIS

Biologa Nutrizionista
Programmi Alimentari personalizzati
Analisi, Test di laboratorio
Integrazione alimentare
Discipline terapeutiche e dispositivi medici
autorizzati dal ministero della salute
riceve ad ASTI, TORINO e CHIERIper appuntamenti 329 3518787



20081009

I NOSTRI OCCHI - Dott. Claudio Banchero

L'occhio è costantemente sottoposto a numerosi stress e danni da parte dell'ambiente circostante.
Il primo stress che il nostro occhio subisce è proprio legato alla sua funzione: è infatti esposto alla luce ed alle radiazioni solari. Ulteriori stress che gravano sull'occhio sono l'uso intensivo di computer e televisori, il fumo e l'inquinamento ambientale, una alimentazione ricca di grassi nonché polvere, vento, stanchezza fisica.
A queste condizioni critiche si uniscono le degenerazioni visive legate all'età: l'opacizzazione del cristallino (cataratta) e la degenerazione maculare senile, tra le principali cause di cecità anche nel mondo sviluppato. Le ultime ricerche puntano il dito sul danno retinico provocato dallo stress ossidativo.

Sono sempre di più le evidenze che dimostrano che i nutrienti antiossidanti, specialmente le vitamine A, C ed E, compresi alcuni pigmenti carotenoidi (contenuti in frutta e verdura), possono aiutare a prevenire o ritardare l’insorgenza di questi disturbi visivi in età avanzata.
Nella maggior parte dei casi, la cataratta si sviluppa lentamente, riducendo gradualmente la vista. Fortunatamente, la cataratta si può curare con un intervento abbastanza semplice che consiste nell’asportazione del cristallino opaco e nell’impianto di un cristallino artificiale. La degenerazione maculare senile è una malattia progressiva cronica che insorge con il deterioramento del tessuto della macula (la parte centrale della retina). La macula ha le dimensioni della punta di uno spillo ed è responsabile della visione frontale e dell’acuità visiva, necessaria per leggere, scrivere, guidare di notte e distinguere i colori. A causa della degenerazione maculare senile, questa visione centrale diventa sfocata, le linee diritte diventano ondulate e i colori più difficili da distinguere. Poiché la degenerazione maculare è nella maggior parte dei casi incurabile, è importante fare tutto il possibile per prevenirla. Come nel caso di molte altre malattie croniche, la prevenzione è associata ad una dieta sana ed equilibrata.
Il consiglio è di fare controlli oculistici regolari e di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno per preservare una vista sana.


20081008

Estetica, Antieta' e Rimodellamento del corpo - Dott. Mario Goisis


Parliamo delle ultime novità col dottor Mario Goisis, specialista in chirurgia maxillo-facciale.

Quali novità si prospettano sul fronte rimodellamento del corpo? «La tecnologia delle onde d’urto offre ottime prospettive nel trattamento della cellulite e delle adiposità localizzate, quindi glutei, gambe, addome e braccia. Gli studi da noi presentati agli ultimi congressi di Singapore e Parigi hanno evidenziato ottimi risultati».

Quante sedute di onde d’urto sono necessarie per ottenere il miglior risultato possibile? «Si prevedono in media 6 trattamenti di 45 minuti ciascuno, da operare anche a soli due giorni uno dall'altro».

-Sono trattamenti sicuri? ” Certo, ma solo se fatti da un medico esperto che saprà valutare quelle condizioni che sono incompatibili coi trattamenti (ad esempio insufficienza epatica, insufficienza renale, gravidanza, etc).

-Sembra tutto troppo bello per essere vero…«L’utilità e l’efficacia di queste macchine è ampiamente documentata da studi scientifici. Il loro utilizzo non deve comunque mai prescindere da un franco confronto tra medico e paziente. Ad esempio, è perfettamente inutile iniziare un trattamento con onde d’urto mantenendo un regime dietetico completamente sbilanciato e magari associato a sedentarietà assoluta. Solo la valutazione del medico potrà guidare il paziente verso i trattamenti per lui più utili e più efficaci».

20081007

CENTRO AYURVEDA - Guido Nathan Zazzu



Il Centroayurveda, costituito da Guido Nathan Zazzu, che ha conseguito il titolo di Specialista in Ayurveda (Ayurveda Nishanat) presso l'Accademia Ayurvedica di Pune, India,
offre a chi lo desidera l'opportunità di conoscere la propria costituzione psicofisica e la causa dei disagi energetici, che danno origine alla malattia, secondo i principi dell'antica tradizione terapeutica indiana, l'Ayurveda.


AYURVEDA, ayus vita e veda conoscenza, signifca propriamente conoscenza della vita
( vita,: il percorso che si situa fra la nascita e la morte) non è propriamente una scienza medica, infatti non si occupa soltanto della malattia, delle forme di malattia e delle cure relative, ma si occupa dell’esistenza umana in generale, in funzione di una migliore qualità della vita sia fisica, sia emozionale, sia spirituale.

L’ Ayurveda tratta infatti di una unità imprescindibile, che è costituita da corpo mente e spirito, delle relazioni fra vita psichica e vita fisica, e intende la vita come la risultante di una serie complessa di interrelazioni fra questi tre aspetti della medesima unità. Corpo e mente formano la parte fisica di un essere che non può esistere tuttavia senza l’anima.
L’ anima individuale è una una parte dell’anima universale, e costituisce l’io reale di un individuo, ed è la causa della coscienza. Ogni individuo, irripetibile nel tempo e nello spazio, porta dunque in sé una parte dell’ Assoluto. Il corpo del vivente non è dunque considerato un’entità indipendente: le attività biologiche, mentali, spirituali, cosmiche, sono interdipendenti e intercorrelate.

Per questo motivo la cura di un disturbo o di un malfunzionamento di un organo o di una parte del corpo deve essere stabilita tenendo conto non solo dello stato generale del corpo dell’individuo stesso, ma anche della sua sfera emotiva, nonché del contesto sociale culturale spirituale nel quale l’individuo vive. Secondo l’A. la cura di un disturbo consiste nel ritrovare l’armonia con se stessi e con il proprio ambiente.
Offre naturalmente anche le indicazioni terapeutiche utili per riacquistare l'equilibrio psicofisico e rimuovere le cause del disagio energetico, attraverso una alimentazione appropriata alla stagione e alla propria costituzione, l'uso di integratori alimentari, a base di erbe ed eventuali trattamenti di massaggio indiano o craniosacrale o riflessologico, oppure attraverso la pratica dello yoga.

Nel centro è possibile ottenere un appuntamento per un primo contatto conoscitivo; il primo appuntamento ha di solito una durata di circa un'ora, durante la quale si esaminano i disagi della persona e si cerca di cogliere la complessità della persona stessa con le sue problematiche fisiche e emozionali.


20080903

RADICALI LIBERI e salute

I radicali liberi sono molecole altamente reattive che si producono nel nostro organismo. Sono la causa della maggior parte delle patologie e dell’invecchiamento degli esseri viventi.

I radicali liberi sono composti da ossigeno che si lega ad altri elementi, quindi l’ossigeno che è indispensabile per mantenere la vita, diventa paradossalmente anche la più importante fonte di produzione di radicali liberi.

- Quando respiriamo, introduciamo ossigeno, il 95% circa di questo ossigeno viene utilizzato dalla cellule per produrre energia; mentre la parte rimanente dà origine ai radicali liberi.

Questo è un processo fisiologico, normale, e l’organismo di una persona sana è attrezzato per fare fronte alla presenza di questi radicali liberi difendendosi con un proprio sistema anti-radicali, che si chiamo sistema antiossidante.

- Questo sistema antiossidante comprende meccanismi enzimatici e meccanissmi non-enzimatici. Tra i primi vi è la superossidodismutasi, la catalasi e il glutatione ridotto. Tra le sostanze non enzimatiche ricordiamo la Vitamina E, la Vitamina C, i carotenoidi, i polifenoli, le antocianine, ecc.

Pertanto, alla formazione di radicali liberi il nostro organismo risponde mediante il suo sistema antiossidante.

- Se però il quantitativo di radicali liberi prodotto è superiore a quello fisiologico, il nostro sistema antiossidante non è più in grado di neutralizzare questo eccesso, per cui i radicali liberi aggrediscono le cellule, provocando danni più o meno gravi. E ci troviamo in stress ossidativo.

Per fare un esempio: una lamina di ferro se adeguatamente protetta, ad esempio verniciata, non viene intaccata dall’ossigeno contenuto nell’aria. Se però la protezione viene meno, l’ossigeno interagisce con gli atomi di ferro e la lamina, col tempo, arrugginisce fino a disintegrarsi. Qualcosa del genere avviene anche nel nostro organismo.

Quali sono allora i danni che provocano i radicali liberi?

Sono danni a livello cellulare e che quindi non si vedono immediatamente ma si manifesteranno nel tempo.

Lo stress ossidativo comporta un invecchiamento della cellula e quindi dei tessuti con tutto quel che ne consegue in termini di efficienza. L’invecchiamento precoce della pelle è uno dei segnali più conosciuti.

Il danno cellulare inizia a livello della membrana con un’alterazione degli scambi tra interno ed esterno della cellula; all’interno viene alterata la formazione di ATP che è la batteria, la fonte di energia della cellula, e si può arrivare fino all’alterazione del DNA con effetti mutageni e quindi tumore.

- Un eccesso di radicali liberi è quindi sempre dannoso e deve essere combattuto.

Ma quando si verifica una produzione eccessiva di radicali liberi?

Quali sono le condizioni che provocano lo stress ossidativo?

Si può incorrere in stress ossidativo sia in condizioni normali di salute sia negli stati patologici.

- Condizioni normali di salute:

aumento di radicali liberi si ha ad esempio praticando sport o facendo sforzi muscolari. Infatti se una persona è seduta consuma un certo quantitativo di ossigeno con una produzione “normale” di radicali liberi. Se la stessa persona corre, fa sport, è sotto sforzo, il consumo di ossigeno può aumentare fino a venti volte e in proporzione aumenta la produzione di radicali liberi.

Questi valori elevati si riscontrano anche in chi è sottoposto a stress psico-fisico, in chi è esposto a inquinamento ambientale, al fumo di tabacco, alle radiazioni solari, in chi non segue un bilanciato regime alimentare, in chi abusa dell’alcol.

Altri casi interessanti sono rappresentati da donne trattate farmacologicamente con la pillola contraccettiva o con estrogeni durante la menopausa. In questi soggetti è stato quasi sempre riscontrato un aumento dei radicali liberi con valore di gran lunga superiori al valore soglia.

- Condizioni patologiche:
quasi tutte le patologie presentano valori anomali di radicali liberi. L’elenco diventa pertanto molto lungo. Ricordiamo ad esempio le patologie allergiche, quelle flogistiche e quindi ad esempio l’artrite rematoide; poi l’Alzheimer, la stenosi della carotide, l’ipertensione, il diabete ecc. ecc.

In queste patologie, la terapia adeguata alla specifica patologia non riporta alla norma il valore dei radicali liberi.

I radicali liberi sono quindi un fattore di rischio indipendente ed è necessario un trattamento specifico con sostanze anti-radicali liberi, vale a dire con antiossidanti.

Gli Antiossidanti:
gli antiossidanti sono presenti in natura soprattutto nella frutta e negli ortaggi. E’ quindi utile una dieta ricca di questi alimenti. Quando però i radicali liberi raggiungono livelli superiori alla norma, è consigliabile ricorrere ad un' adeguata integrazione. Uno dei più efficaci antiossidanti è OPC, un polifenolo brevettato negli Stati Uniti, disponibile in capsule e gocce reperibili in farmacia anche in Italia.

OPC è l'abbreviazione di Oligomere ProCyanidine, un prodotto vegetale estratto dalla corteccia del Pino Marittimo e dalla Vitis Vitifera con procedimento brevettato. Chimicamente è un flavonolo. Da ricerche effettuate da diversi studiosi emerge che l'OPC è in grado di oltrepassare la barriera ematoencefalica (www.msoft.it/sclerosi/iintegra.htm) e di rendersi immediatamente biodisponibile al 100%, legandosi alle proteine e in particolare al collagene. Il nostro corpo lo sfrutta interamente con risultati immediatamente percepibili. L'OPC è sempre più raro nella nostra alimentazione ed è quindi necessaria e indispensabile la sua somministrazione. A causa della sua assenza nella dieta, sempre più persone hanno problemi allergici, disturbi della vista, dolori alle articolazioni, disturbi vascolari e dolori tipici femminili.

OPC riesce a legarsi al colalgene e all'elastina, due importantissime proteine che costituiscono la struttura fondamentale delle vene, delle ossa, della cartilagine, dei tendini, dei legamenti.

E' compito del collagene e dell'elastina, tra le altre cose, di costituire le pareti dei vasi sanguigni e di mantenerle resistenti eed elastiche. E' quindi importante - e studi recenti lo confermano (www.minervamedica.it/2ITAITA.HTML pag.17 art. 39) - in caso di vene baricose, gambe pesanti e doloranti, gonfie o piagate, in caso di formicolii, emorroidi, trombosi, calcificazioni delle arterie e ristagno linfatico.

Come intervenire

E’ quindi ormai accertato che i radicali liberi costituiscono un importante fattore di rischio e che è indispensabile mantenere il loro livello su valori normali, pena l’insorgere di danni cellulari.

Per poter fare questo è indispensabile conoscere il valore dei radicali liberi presenti nel nostro organismo. E questo fino ad ora è stato il limite negativo, vale a dire la difficoltà di misurare lo stress ossidativo.

- L’unico modo per misurare i radicali liberi è stato l’ESR (Electron Spin Resonance); si tratta però di un metodo utilizzato solamente in centri di ricerca, in quanto molto costoso e che richiede alcune ore per ottenere il risultato. Non è quindi utilizzabile per misurazioni di routine in ambiente medico.

- Ma recentemente è stato messo a disposizione della classe medica un metodo rivoluzionario, FRAS, Free Radical Analitycal System, che permette di misurare il livello dei radicali liberi nel sangue in pochi minuti e a costi contenuti. FRAS è costituito da un fotometro, una mini-centrifuga e da un reagente che si chiama d-ROMs test. Il meccanismo è questo: i radicali liberi presenti nel sangue ossidano i lipidi; i lipidi ossidati sono proporzionali ai radicali liberi; una goccia di sangue, messa a contatto del reagente, assume una colorazione, la cui intensità è proporzionale al quantitativo dei lipidi ossidati e quindi dei radicali liberi; il fotometro misura l’intensità della colorazione trasformandola in un valore. Questo valore è il valore dello stress ossidativo che si misura in unità Carr. Una unità Carr corrisponde ad una concentrazione di perossido di idrogeno di 0,08 mg%.

Il valore di normalità dello stress ossidativo è di 250 U.Carr; da 250 a 300 U.Carr il valore deve essere considerato come border line, oltre le 300 U.Carr si entra in stress ossidativo che può essere lieve, forte, fortissimo; oltre 400 U.Carr si va in fortissimo stress ossidativo.

- Con FRAS si può quindi conoscere il valore dello stress ossidativo, misurarlo, impostare il trattamento terapeutico e successivamente modulare la posologia, caso per caso, a seconda delle condizioni e delle necessità del paziente. In Italia l’aspettativa di vita è di circa 75 anni. Se una persona mantenesse sempre a livelli normali il valore dei radicali liberi, allora l’aspettativa di vita potrebbe arrivare a 120 anni. Da questo si può capire quanto sia importante misurare e combattere i radicali liberi.


---
NOTA IMPORTANTE. Questo articolo ha uno scopo esclusivamente informativo. Ogni sforzo è stato condotto per renderlo chiaro, aggiornato, facilmente comprensibile da un pubblico molto vasto; tuttavia non possiamo escludere eventuali omissioni ed errori come anche possibili difficoltà interpretative da parte dei lettori. La Medicina è una scienza in costante evoluzione ed ogni paziente è unico nella sua condizione clinica; ribadiamo quindi che è solo il vostro Medico Curante che può illustrare la particolarità e quindi la prognosi della vostra condizione e che a lui solo spetta ogni conclusione diagnostica e terapeutica. Non rispondiamo in alcun modo di un uso improprio e non autorizzato delle informazioni fornite. Ultimo aggiornamento:18.09.2006


ARTICOLO PUBBLICATO DA http://www.salutedonna.it/index.htm

--


20080902

Radicali liberi ed obesità

La degenerazione delle cellule POMC causata dai radicali liberi altera la percezione della sazietà.

Una ricerca condotta da Zane Andrews della Monash University, e pubblicata su Nature, riporta che le cellule cerebrali che controllano l'appetito con l'età tendono a degenerare provocando un aumento delle fame e un potenziale incremento di peso.
Dalla ricerca è emerso che le cellule che presiedono ai meccanismi di soppressione della fame v
engono attaccate dai radicali liberi poco dopo i pasti e che la degenerazione è tanto più marcata quanto più l'alimentazione è ricca di carboidrati e zuccheri. Si viene così a creare una situazione squilibrata fra il bisogno di cibo e i messaggi inviati al cervello per indicare di sospendere l'alimentazione.
Andrews ha spiegato che "Le persone di età compresa fra i 25 e i 50 anni sono quelle maggiormente a rischio. Quando lo stomaco è vuoto innesca l'azione dell'ormone grelina che notifica al cervello che abbiamo fame. Quando è pieno, è un insieme di neuroni noti con la sigla POMC a estinguerne l'azione.

Tuttavia i radicali liberi creatisi svolgono un'azione naturale di attacco contro i neuroni POMC. Questo processo provoca nel tempo la loro degenerazione, alterando la nostra valutazione di quando siamo affamati o soddisfatti."
Seppure attaccati dai radicali liberi, ne risentirebbero meno i neuroni che innescano la sensazione di fame, protetti, a differenza dei POMC, da una "proteina disaccoppiante" con ruolo protettivo, la UCP2.
L'epidemia di obesità che caratterizza l'odierna società potrebbe così trovare una spiegazione nella sempre maggior presenza di zuccheri e carboidrati nella dieta e il conseguente precoce invecchiamento del centro POMC.

Redazione MolecularLab.it (26/01/2009)
--


20080901

Invecchiare bene - Successful aging

Successful aging. L’arte di invecchiare bene

A cura de Il Pensiero Scientifico Editore
Ultimo aggiornamento: 12/03/2008 11.13.01
Per invecchiare bene è utile la prevenzione?
Qual è il ruolo dei radicali liberi e come se ne contrasta l’effetto?

Alimentazione e non solo per un “successful aging”?
Prevenzione secondaria. A chi rivolgersi?



Per invecchiare bene è utile la prevenzione?

L’invecchiamento della popolazione è un evento che comporta ricadute notevoli sull’organizzazione e sulla struttura della società: è un fenomeno intenso e progressivo che anno dopo anno diventa sempre più pregnante e carico di problematiche a causa del costante aumento nel mondo intero e anche in Italia.
La sempre maggiore rilevanza del problema rende necessaria una visione della condizione anziana non solo passiva, cioè legata a cura, contrasto delle malattie, prevenzione del decadimento psicofisico, ma attiva: diventa necessario ricercare e perseguire la capacità dell’anziano di vivere una vita attiva, piena, utile a sé stesso e agli altri. Naturalmente il presupposto indispensabile per poter realizzare tutto ciò è la buona salute. Orientamento della medicina geriatrica è la prevenzione: le attività preventive si possono suddividere in tre diversi livelli di intervento.

Prevenzione primaria: comprende tutte le strategie finalizzate ad impedire lo sviluppo di una patologia e a promuovere stili di vita positivi , chemioprofilassi di patologie, immunizzazione.

Prevenzione secondaria: identificazione mediante screening appropriati di patologie in fase di iniziale sviluppo o in fase asintomatica, riducendo al minimo la morbilità e conseguentemente la mortalità.

Prevenzione terziaria: l’obiettivo è il contenimento della disabilità e di ogni ulteriore perdita funzionale associata a condizioni morbose già presenti in precedenza.

Qual è il ruolo dei radicali liberi e come se ne contrasta l’effetto?

Le cause dell’invecchiamento sono molteplici e sono molte le ricerche che sono state effettuate per comprendere quali sono i meccanismi che vi conducono e molte sono in corso. Una delle ipotesi più accreditate è quella riguardante i radicali liberi: secondo questa teoria, avanzata per primo da David Harman nel 1956, con il trascorrere degli anni queste molecole si accumulerebbero svolgendo un’azione ossidante potente e dannosa per le cellule dell’organismo. Il danno colpisce soprattutto il DNA, causando “errori” nella replicazione cellulare. Queste sostanze si formano per l’azione di agenti esterni che provocano reazioni chimiche ossidanti sulle molecole delle membrane cellulari.

Esempio di agenti esterni sono:

* radiazioni ionizzanti
* fumo ed inquinanti atmosferici
* intensa attività fisica (basti pensare che in questo caso aumentano di circa 50 volte)
* dieta ricca in grassi animali
* stress
* abuso di alcool.

In condizioni fisiologiche i danni causati da queste molecole elettricamente instabili vengono neutralizzati da parte dei meccanismi antiossidanti: quando i radicali liberi prevalgono si viene a determinare un danno detto da stress ossidativo. E uno dei meccanismi che conduce all’invecchiamento è proprio lo stress ossidativo. Gli antiossidanti sono sostanze che hanno la capacità di riparare i danni e molte di queste sono contenute negli alimenti che vengono introdotti con la dieta:

* Vitamine A, C, E
* Selenio
* Zinco

I cibi più ricchi di queste sostanze sono le sostanze di origine vegetale: una dieta ricca di frutta e verdura, cruda e fresca, povera di grassi animali, saturi, e grassi idrogenati contiene una grande quantità di antiossidanti, utili per proteggere e prevenire i danni causati dai radicali liberi.
La dieta ha la caratteristica di essere il maggio determinante della buona salute totalmente sotto il controllo di ognuno: non sempre si possono controllare gli altri determinanti della salute, come la qualità dell’aria che respiriamo, il rumore a cui siamo sottoposti, il clima emotivo che ci circonda, ma sempre si ha il controllo di ciò che si ingerisce.


Alimentazione e non solo per un “successful aging”?

La dieta, per quanto fondamentale, non è da sola sufficiente per arrivare ad un “successful aging”: le positive abitudini di vita devono essere promosse e perseguite per raggiungere l’obiettivo di un invecchiamento “di successo”.

Attività fisica

L’esercizio fisico praticato regolarmente permette un ottimale mantenimento dell’apparato muscolo scheletrico e riduce il rischio di patologie degenerative croniche come l’osteoporosi e le malattie cardio vascolari. Più studi hanno evidenziato come l’esercizio fisico produca, anche nell’anziano precedentemente sedentario, guadagni in termini di resistenza allo sforzo, di forza fisica e di equilibrio. Si calcola che la mortalità si abbassa di un quarto fino ad un terzo nei soggetti anziani attivi rispetto ai sedentari e che ancora ad 80 anni l’attività fisica fa guadagnare da uno a due anni di vita. È basilare però la pratica abituale di esercizio fisico per mantenere i risultati raggiunti e mantenere i benefici che questo produce all’organismo.

Il mantenimento della capacità cognitive è una costituente essenziale del successful aging: l’attività fisica è in grado di modificare in meglio le performances mentali. È stata ampiamente dimostrata la correlazione delle prestazioni fisiche con le funzioni mentali degli anziani: uno studio recente americano (Albert 2005) conclude che qualunque attività fisica, intensa o moderata, protegge dal declino cognitivo. Non esiste soluzione di continuità fra stimolo fisico e psichico, per cui i confini fra benessere cognitivo, emotivo e fisico sfumano, comparendo come aspetti diversi di un unico meccanismo potenziatore.

Fumo

È ormai noto a tutti l’azione dannosa del fumo, sia come ossidante che come tossico diretto. Circa il 15% dei soggetti con età superiore a 65 anni sono fumatori attivi: dalla letteratura è noto che i benefici della sospensione del fumo siano evidenti anche negli anziani. È pertanto importante favorire ogni azione di convincimento in questa direzione, anche perché la farmacologia ad oggi non offre supporti che da soli siano in grado di portare alla sospensione.
Possono essere utilizzati cerotti transdermici o gomme masticabili a base di nicotina per promuovere l’astensione o ridurre la dipendenza, insieme a training psicologici.

Cura del cavo orale

L’igiene pluriquotidiana del cavo orale deve essere sempre raccomandata, così come l’utilizzo di pasta dentifricia arricchita al fluoro e/o clorexidina.
Sono disponibili strumenti si semplice utilizzo per lo screening precoce a livello ambulatoriale: tuttavia una visita annuale per il controllo dello stato del cavo orale e per il contenimento della patologia periodontale è raccomandabile.

Prevenzione secondaria. A chi rivolgersi?

Le patologie cardiovascolari, con quelle neoplastiche, rappresentano la maggior causa di mortalità nel mondo occidentale. Promuovere un corretto stile di vita è importante per prevenire o ritardarne l’insorgenza: nei soggetti a rischio è raccomandabile la prevenzione secondaria mediante monitoraggio clinico ed esecuzione di test di laboratorio ed esami strumentali mirati. Questi sono suggerimenti generali, comunque semplici da attuare per invecchiare bene.
Per affrontare in modo più approfondito e individualizzato il tema del successful aging è importante rivolgersi ad un medico specialista geriatra che potrà elaborare un progetto personalizzato mirato all’individuzione delle problematiche specifiche da affrontare e curare per aiutare ad avere una “vecchiaia di successo”.

A cura di Monica M. Agostoni
Specialista in Geriatria
Direttore Medico RSA Mons. Bicchierai
Centro di Ricerca e Cura dell’Invecchiamento
Istituto Auxologico Italiano, Milano

20080730

Alimentazione e Nutrizione

L'energia fornita dai cibi viene calcolata con il sistema delle calorie, ma questa valutazione nonbasta a definire quanto un cibo sia effettivamente "nutriente".
Le calorie indicano la capacità delle sostanze nutritive di sviluppare energia, che può essereutilizzata subito dall'organismo oppure messa da parte come sostanza di riserva. Ad esempio l'energiain eccesso può essere conservata sotto forma di grassi (nei tessuti adiposi) o di glicogeno (nei muscoli e nel fegato), per poi essere utilizzata quando necessario.
Le sostanze nutritive possono essere più o meno caloriche: le più caloriche sono i grassi, seguiti dai carboidrati e quindi dalle proteine.
La valutazione delle calorie, usata ad esempio per le famose diete punti, indica solo la capacità energetica del cibo, ma non dice nulla sul valore nutritivo in termini di vitamine, sali minerali, qualità delle proteine, funzionalità biologica e così via; non è quindi sufficiente per valutare globalmente il valore nutritivo e gli effetti dei cibi. In pratica, è sbagliato definire nutriente un cibo solo perché è molto calorico.
Oltre a fornire energia, la nutrizione serve letteralmente a costruire il corpo (ossa, muscoli, tendini...) e a rinnovarlo, ovvero soddisfare il cosiddetto fabbisogno plastico. Le sostanze necessarie alla costruzione e al continuo rinnovamento dei tessuti sono moltissime: dalle proteine, di cui sono composti i muscoli, ai sali minerali necessari per la struttura ossea, all'acqua (il corpo umano è composto per il 65% circa di acqua) e così via. L'acqua, pur non essendo calorica (non fornisce energia) è un elemento fondamentale perché è il mezzo in cui avvengono le trasformazioni chimiche negli organismi viventi; svolge funzioni vitali come la regolazione della temperatura e il trasporto delle sostanze nutritive.

In definitiva "alimentarsi" non corrisponde a "nutrirsi": per avere una buona nutrizione è d'obbligo fornire quotidianamente al corpo TUTTE le sostanze di cui ha bisogno...., per alimentarsi basta aprire la bocca e ingurgitare qualcosa

20080729

Salute e Nutrizione

Negli anni ottanta e novanta la società occidentale ha stravolto il concetto di "benessere", riducendolo alla sola condizione di "assenza di malattie".
Solo da qualche anno, grazie anche all'influenza delle culture orientali (che da millenni tengono in considerazione tutto ciò che interagisce con la condizione psico-fisica e spirituale dell'uomo), si sta tornando a comprendere che "star bene" non significa unicamente "non essere ammalati" ma ben altro. "Star bene" significa godere della sensazione di sentirsi in ottima forma, piacersi, sentirsi a proprio agio con gli altri, non essere stressati..... godere, insomma, della migliore condizione psico-fisica, emozionale e spirituale possibile.

Uno dei fronti lungo i quali si stende la ricerca del benessere è quello nutrizionale.

Grazie ad una nutrizione di qualità si può raggiungere la forma fisica ideale (che avvicina alla piena accettazione di se stessi) e una nuova vitalità

20080728

I Carboidrati

L’uomo trae energia per il proprio “funzionamento” dai cosiddetti carboidrati, vero e proprio carburante per mezzo del quale la macchina-uomo è in grado di svolgere le proprie attività.
Fonti di carboidrati
In natura i carboidrati sono contenuti negli alimenti d’origine vegetale quali frutta, legumi e farinacei (pasta, pane, riso…). L'apporto di tali sostanze è necessario per garantire al corpo il suo funzionamento senza dovere ricorrere a fonti d’energia alternative. Ciò accade, ad esempio, nel caso della perdita di peso, quando l’organismo è costretto a fare uso dei grassi accumulati, oppure (se non c'è presenza di riserve adipose), delle stesse strutture che lo costituiscono (proteine): in quest'ultimo caso sarebbe come se, in assenza di legna da ardere, si fosse costretti a bruciare i mobili di casa…
Due tipi di carboidrati
In termini di resa energetica, si distinguono due tipi di carboidrati, quelli a rapida e quelli a lenta resa energetica. I primi, contenuti in tutte le sostanze dolci e eni prodotti da forno, presentandosi già nella forma assimilabile, sono messi subito a disposizione dell’organismo, mentre i secondi, derivati dai cereali e dai legumi comuni, richiedendo un maggior processo di lavorazione, rendono disponibile l’energia a partire da mezz’ora/un'ora circa dall’assunzione.
Utilizzo dei carboidrati
I carboidrati assunti tramite la dieta vengono trasformati in glucosio, il quale passa nel sangue e raggiunge le sedi che ne fanno richiesta, in particolare i muscoli, “aperti” al suo ingresso dall’azione “chiave” dell’insulina. Qui, il glucosio entra in appositi organi “trasformatore”, che in presenza d’ossigeno producono energia.
La resa calorica
In termini di resa calorica 100 grammi di carboidrati, indipendentemente dalla loro origine, producono circa 400 kcal. Ovviamente questo non significa che 100 grammi di pane, pasta, zucchero o altra fonte di carboidrati producano sempre 400 kcal. in particolare, per il calcolo della resa calorica è molto importante il grado di “secchezza” del prodotto: più un alimento è “umido” maggiore è la quantità d’acqua a scapito della parte calorica. Per questo motivo, per esempio, i grissini, pur avendo a grandi linee la stessa composizione del pane, sono più calorici di quest’ultimo.

20080727

Le Proteine

Le proteine rappresentano i mattoni con i quali è costruito l’organismo: ossa, pelle, muscoli e ogni altra parte che compone il nostro corpo.
Fonti di proteine
La più usata fonte di proteine è rappresentata dagli alimenti d’origine animale (carne, pesce, latticini, uova…), ma le proteine di più elevato valore biologico possono essere ottenute da alimenti d’origine vegetale (soia, legumi…).
Diverse proteine ma solo 20 aminoacidi
In natura esistono numerosissime proteine, tutte derivanti dalla combinazione di soli 20 aminoacidi. In pratica esistono 20 diversi tipi di “perline – aminoacidi”, la cui diversa presenza e disposizione lungo lo stesso “filo” definisce il tipo di “collana – proteina”. Una volta nell’organismo, le proteine vengono sminuzzate nei loro costituenti minimi, gli aminoacidi, i quali vengono introdotti in un “contenitore” comune, pronti per essere prelevati in base alle esigenze dell’organismo.

Utilizzo delle proteine
Le proteine hanno essenzialmente un ruolo strutturale, tuttavia, in circostanze particolari, possono essere utilizate anche come fonte d’energia. In casi d’estremo digiuno o alimentazione scorretta, l’organismo è costretto a fare uso delle stesse proteine che lo compongono, con conseguente impoverimento della massa muscolare e produzione di grossi quantitativi di azoto, dannosissimo soprattutto per i reni.

La resa calorica
In termini di resa calorica 100 grammi di proteine, indipendentemente dal fatto che derivino da alimenti o da altri prodotti, producono circa 400 kcal. E’ in base al tipo e alla quantità di proteine contenute in un determinato alimento che la quota calorica può essere minore o maggiore. Da notare che ciascun alimento possiede un tipo diverso di proteine; pertanto, allo scopo d’approvvigionarsi di tutti gli aminoacidi necessari, è bene ruotare spesso gli alimenti d’origine animale (solitamente i “secondi” a tavola).

20080726

I Grassi

Considerato negli ultimi decenni come vera e propria “zavorra”, il grasso è stato l’ancora di salvezza del genere umano quando la difficoltà di reperire e accumulare cibo rendeva necessarie forme di “dispensa” alternative. E cosa di meglio se non questo piccolo deposito ad uso strettamente personale, utile per di più come isolante termico per affrontare meglio i rigori invernali? Col passare dei secoli e dei millenni, l’utilità di questo deposito è andata scemando, finendo per diventare un odioso, inutile fardello. Attualmente, da un punto di vista energetico, il grasso non è altro che una fonte d’energia “di seconda battuta”, che subentra all’esaurimento dei carboidrati, mediamente dopo 30, 40 minuti d’intensa attività.
I grassi hanno comunque anche altre funzioni, nell’ambito dell’assorbimento di molte vitamine, nel regolamento della fame, e nella costituzione delle membrane cellulari delle cellule dell’organismo.

Fonti di grassi
I grassi sono contenuti in tutti gli alimenti d’origine animale e, in forma concentrata, nei condimenti.

Tipi di grassi
In natura esistono numerosissimi tipi di grassi. Tra questi distinguiamo i grassi di origine animale, noti per la loro dannosità (per esempio il colesterolo) e i grassi di origine vegetale, ritenuti decisamente più innocui. A questa regola fanno eccezione i grassi contenuti nei pesci, appartenenti dal punto di vista alimentare al gruppo dei grassi d’origine vegetale (acidi grassi insaturi), piuttosto che a quelli d’origine animale (acidi grassi saturi).

Utilizzo dei lipidi
Privati del ruolo di riserva e isolamento termico, l’utilità dei lipidi è relegata a ruolo di veicoli di vitamine, stimolatori del centro della sazietà e costituenti delle membrane cellulari. La minima quota di grasso presente in una dieta equilibrata contribuisce abbondantemente alla soddisfazione di queste necessità.

La resa calorica
In termini di resa calorica 100 grammi di grassi, indipendentemente dal tipo di origine, producono sempre circa 900 kcal. Va pertanto sottolineato che anche l’olio, normalmente apprezzato soprattutto in raffronto col burro, da un punto di vista espressamente energetico, può risultare controproduttivo per la salute: data la sua forma liquida è, infatti, l’alimento più calorico esistente in natura.

20080725

I Sali Minerali

L’organismo utilizza talmente a pieno le sostanze d’origine minerale, che si può dire che non esista attività organica funzionante senza la loro presenza. Le funzioni e gli alimenti di riferimento per i principali sali minerali sono i seguenti:
CALCIO
Formazione delle ossa e dei denti, coagulazione, trasmissione dell'impulso nervoso e contrazione muscolare. Latticini, vegetali a foglia larga, pomodori e legumi.
CLORO
Formazione del succo gastrico ed equilibrio dell’acidità e del volume del sangue. Prevalentemente nel sale comune. In forma minore in legumi, cereali, carne, pesce e latticini.
FERRO
Costituente dell'emoglobina, indispensabile per il trasporto dell’ossigeno nel sangue. Prevalentemente nella carne.
FLUORO
Mantenimento della struttura d’ossa e denti. Acqua comune.
FOSFORO.
Formazione delle ossa e dei denti. Formazione di molecole ad alto contenuto energetico. Vegetali, carni, latticini e pesce.
IODIO
Produzione degli ormoni tiroidei per la regolazione del metabolismo. Sale iodato e molluschi.
MAGNESIO
Formazione delle ossa e dei denti. Attivatore di processi organici. Vegetali a foglie larghe e banane.
POTASSIO
Equilibrio dell’acidità e del volume del sangue, dell’attività muscolare e nervosa. Verdura e frutta in genere.
SODIO
Equilibrio dell’acidità e del volume del sangue, dell’attività muscolare e nervosa. Prevalentemente nel sale comune. In forma minore in legumi, cereali, carne, pesce e latticini.

20080724

Le Vitamine - fonti e funzioni

Le vitamine sono una piccola classe di sostanze che hanno il compito di sovrintendere al corretto funzionamento dell’organismo. Sono sostanze diversissime tra loro, suddivise unicamente in base alla possibilità d’essere solubili nell’acqua piuttosto che nei grassi. La solubilità nei grassi è, infatti, fondamentale per permettere la creazione di scorte, evitando la necessità dell’assunzione quotidiana.

Vitamine: FONTI

Idrosolubili
Betacarotene o Provitamina A Proviene solo dal regno vegetale e principalmente dalle verdure di colore arancione, verde scuro o gialle.
Vitamina C o Acido ascorbico Di questa vitamina è particolarmente ricco il succo degli agrumi, certi frutti selvatici (bacche di rosa canina), i peperoni, i cetrioli, il prezzemolo, i pomodori maturi e le patate fresche. Ne sono completamente privi la carne, il pesce, i grassi e i cereali. È molto instabile e si altera al calore, alla luce e all'aria.
Vitamina F PABA o Acido para-ammino-benzoico Si trova nei cereali, legumi e verdure in foglia.
Colina È un composto ampiamente disponibile in natura nel tessuto animale e in piccole quantità anche nei cereali e nei vegetali verdi.
Inositolo È presente in natura nella frutta, succhi di frutta e cereali.
Bioflavonoidi Queste sostanze sono in genere contenute in abbondanza nella frutta e nella verdura di colore rosso scuro o tendente al viola come melanzane, prugne, ciliegie, uva nera, cavolo nero e soprattutto mirtilli.
Coenzima Q10 o Ubiquinone o Vitamina Q È ampiamente presente sia nei cibi di origine animale che in quelli di origine vegetale.

Idrosolubili del complesso “B”
Vitamina B1 o Tiamina È largamente diffusa e abbonda negli ortaggi freschi, frumento, riso, grano, piselli, fagioli, noci patate, carne, pesce e latte. Soprattutto ne contiene in abbondanza lo strato esterno dei semi dei cereali, per cui con la loro raffinazione e la cottura molta di questa vitamina viene persa.
Vitamina B2 o Riboflavina È contenuta nell'uovo, latte, fegato, ortaggi ricchi di foglie, nella carne degli animali a sangue caldo e nei pesci. Non è alterata dalla cottura dei cibi in cui è contenuta, ma dalla esposizione alla luce.
Vitamina B3 o PP (Pellagra Preventing) o Niacina o Nicotinamide È largamente diffusa in natura soprattutto nel fegato, muscoli, uova e lievito. È alterata dalla cottura dei cibi in cui è contenuta.
Vitamina B5 o Acido pantotenico È largamente diffusa in natura soprattutto nei fagioli, cereali, ortaggi, carne, uova e lievito. È alterata dalla cottura dei cibi in cui è contenuta.
Vitamina B6 o Piridossina È largamente diffusa in natura sia nel mondo animale che vegetale soprattutto nel fegato, rene, muscolo, tuorlo d'uovo e cerali interi. È alterata dalla cottura dei cibi in cui è contenuta.
Vitamina B8 o Biotina o Vitamina H Si trova nei tessuti ghiandolari, carne, latte, uova, ortaggi e nella frutta. Non è alterata dalla cottura dei cibi in cui è contenuta. Nel bianco d'uovo crudo la presenza di una proteina, l'avidina, ne blocca l'utilizzazione.
Vitamina B9 o Acido folico o Vitamina M È presente nel lievito, fegato, carne cruda, insalata verde e frutta. È alterata dalla cottura dei cibi in cui è contenuta.
Vitamina B12 o Cianocobalamina È presente in piccole quantità soprattutto nel fegato, nel rene, nel latte, nelle uova e nella carne.
Vitamina B13 o Acido orotico
Vitamina B15 o Acido pangamico
Vitamina B17 o Amigdalina o Laetrile

Liposolubili
Vitamina A o Retinolo Si trova nel fegato, nei latticini e nel tuorlo d'uovo. È alterata dall'esposizione alla luce.
Vitamina D o Ergosterolo È presente principalmente nell'olio di fegato di merluzzo, nei pesci, fegato e tuorlo d'uovo. Il sole è indispensabile alla sua assimilazione in quanto attiva alcune sostanze (steroli) della pelle.
Vitamina E o Tocoferolo È presente nell'olio di oliva, di semi, nel germe dei cereali, fegato, tuorlo d'uovo e in alcuni ortaggi e semi.
Vitamina K o Fitonadione È presente nel fegato, tuorlo d'uovo e in alcuni ortaggi e semi.


Vitamine: FUNZIONI

Idrosolubili
Betacarotene o Provitamina A Il betacarotene è trasformato dall'organismo in vitamina A attiva al momento del bisogno. Si trova nei vegetali ed è un potente antiossidante di un tipo di radicale libero chiamato "ossigeno nascente".
Vitamina C o Acido ascorbico Si tratta di una vitamina idrosolubile e antiossidante. Aumenta la resistenza alla fatica, il tono generale e le difese immunitarie. Facilita l'assorbimento del ferro. Interviene nella sintesi del collagene, nella formazione del tessuto cicatrizionale e nella riparazione delle fratture. Rafforza i vasi sanguigni e la resistenza alle infezioni.
Vitamina F Si tratta di una vitamina idrosolubile che si ottiene dagli acidi grassi insaturi. Interviene nel metabolismo cellulare e dei tessuti. Regola la coagulazione del sangue e previene gli accumuli di colesterolo nelle arterie. È essenziale per una normale funzione ghiandolare.
PABA o Acido para-ammino-benzoico Si tratta di una vitamina idrosolubile e antiossidante. Collabora con i batteri a produrre acido folico.
Colina Questo composto è un costituente degli alimenti che spesso viene classificato tra le vitamine. È essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi, contribuisce al metabolismo e al trasporto dei grassi e aiuta la funzione del fegato e della colecisti.
Inositolo È un composto necessario alla formazione della lecitina ed è direttamente coinvolto nel metabolismo dei grassi e del colesterolo. È essenziale per la crescita dei capelli.
Bioflavonoidi Si tratta di un insieme di composti antiossidanti tra cui spicca la vitamina C estratta dalla Rosa canina concentrata. La vitamina C essendo allo stato naturale è meglio assorbita.
Coenzima Q10 o Ubiquinone o Vitamina Q Aumenta l'ossigenazione dei muscoli e degli altri tessuti e normalizza la pressione prevenendo infarti e trombosi. Permette di sostenere notevoli sforzi per un lungo periodo di tempo.

Idrosolubili del complesso “B”
Vitamina B1 o Tiamina Si tratta di una vitamina idrosolubile e antiossidante. È necessaria al metabolismo dei carboidrati e contribuisce a mantenere il benessere del sistema nervoso. Stimola l'appetito e la crescita e il tono muscolare.
Vitamina B2 o Riboflavina Si tratta di una vitamina idrosolubile. È necessaria al metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine. Contribuisce alla formazione degli anticorpi e dei globuli rossi e sostiene molti processi cellulari.
Vitamina B3 o PP (Pellagra Preventing) o Niacina o Nicotinamide Si tratta di una vitamina idrosolubile. È necessaria al metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine. Contribuisce al benessere della cute e dell'apparato digerente.
Vitamina B5 o Acido pantotenico Si tratta di una vitamina idrosolubile e antiossidante. È necessaria alla sintesi di alcuni grassi e al metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine.
Vitamina B6 o Piridossina Si tratta di una vitamina idrosolubile e antiossidante. È necessaria al metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine. Contribuisce alla formazione degli anticorpi e al mantenimento dell'equilibrio sodio-potassio.
Vitamina B8 o Biotina o Vitamina H Si tratta di una vitamina idrosolubile. È necessaria al metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine. Contribuisce alla utilizzazione delle vitamine del gruppo B. Le funzioni della biotina non tutte note.
Vitamina B9 o Acido folico o Vitamina M Si tratta di una vitamina idrosolubile che interviene nella formazione dei globuli rossi e nel metabolismo delle proteine. È necessario alla crescita e ai processi di divisione cellulare.
Vitamina B12 o Cianocobalamina Si tratta di una vitamina idrosolubile. È necessaria al metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine. Contribuisce al mantenimento delle funzioni del sistema nervoso ed è essenziale per la sintesi delle cellule del sangue.
Vitamina B13 o Acido orotico Si tratta di una vitamina idrosolubile. È necessaria al metabolismo delle vitamine dell'intero gruppo B.
Vitamina B15 o Acido pangamico Si tratta di una vitamina idrosolubile. È necessaria al metabolismo delle proteine. Contribuisce al mantenimento delle funzioni del sistema nervoso e ghiandolare. Aiuta ad evitare l'ipossia dei tessuti.
Vitamina B17 o Amigdalina o Laetrile Si tratta di una vitamina idrosolubile che è stata messa in relazione alla prevenzione del tumore.

Liposolubili
Vitamina A o Retinolo Si tratta di una vitamina liposolubile di origine animale. È necessaria al trofismo e ai processi di riproduzione dei tessuti, compreso quello osseo. Migliora la visibilità notturna. Combatte i batteri, le infezioni e i radicali liberi.
Vitamina D o Ergosterolo Si tratta di una vitamina liposolubile. Promuove l'assorbimento e l'utilizzazione del calcio e del fosforo necessari al metabolismo osseo. Contribuisce alla stabilità del sistema nervoso e alla normale funzionalità cardiaca.
Vitamina E o Tocoferolo Si tratta di una vitamina liposolubile e antiossidante. Aumenta la capacità delle cellule di assorbire ossigeno ed impedisce la coagulazione del sangue all'interno dei vasi. Potenzia l'azione del testosterone nell'uomo e del progesterone nella donna.
Vitamina K o Fitonadione Si tratta di una vitamina liposolubile indispensabile per la sintesi della protrombina, uno dei fattori determinanti per la coagulazione del sangue.

20080723

Vitamine - Sintomi da carenza e da eccesso

Le Vitamine: Sintomi da carenza

Idrosolubili
Betacarotene o Provitamina A Diminuita resistenza ai radicali liberi.
Vitamina C o Acido ascorbico Epistassi, ritardata guarigione delle ferite e delle fratture. Disturbi digestivi, dolori e debolezza articolare. Scorbuto.
Vitamina F Capelli fragili e opachi, fragilità delle unghie, dissenteria e vene varicose.
PABA o Acido para-ammino-benzoico Depressione, disordini digestivi, costipazione, affaticamento e cefalea.
Colina Disfunzioni epatiche, renali e ipertensione.
Inositolo Costipazione, eczema, perdita dei capelli. Alti livelli plasmatici del colesterolo.
Bioflavonoidi Diminuita resistenza dei vasi capillari e tendenza al sanguinamento.
Coenzima Q10 o Ubiquinone o Vitamina Q Astenia, crampi e mancanza di recupero.

Idrosolubili del complesso "B"
Vitamina B1 o Tiamina Stanchezza, disturbi gastrointestinali, cardiaci, nervosi e perdita di appetito.
Vitamina B2 o Riboflavina Ritardo della crescita, disturbi digestivi e oculari. Stomatiti e dermatiti.
Vitamina B3 o PP (Pellagra Preventing) o Niacina o Nicotinamide Dermatiti e alterazioni nervose.
Vitamina B5 o Acido pantotenico Maggiore sensibilità alle infezioni, all'insulina, irrequietezza e disturbi gastrici.
Vitamina B6 o Piridossina Stanchezza, anemia, debolezza muscolare e irritabilità. Dermatiti e aumentata sensibilità all'insulina.
Vitamina B8 o Biotina o Vitamina H Depressione, dermatiti, pallore grigiastro della cute, alterazione del metabolismo dei grassi, dolori muscolari e perdita dell'appetito.
Vitamina B9 o Acido folico o Vitamina M Anemia, stanchezza, disturbi gastrointestinali e della crescita.
Vitamina B12 o Cianocobalamina Anemia perniciosa, nevriti, irritabilità e danni cerebrali.
Vitamina B13 o Acido orotico Alterazioni degenerative.
Vitamina B15 o Acido pangamico Diminuita ossigenazione delle cellule.
Vitamina B17 o Amigdalina o Laetrile Diminuita resistenza alle malattie tumorali.

Liposolubili
Vitamina A o Retinolo Frequente stanchezza, sensibilità alle infezioni, perdita dell'odorato e dell'appetito. Cecità crepuscolare, cute rugosa e secca.
Vitamina D o Ergosterolo Indebolimento di ossa e denti e alterata formazione di tessuto osseo (rachitismo). Inadeguato assorbimento di calcio.
Vitamina E o Tocoferolo Debolezza muscolare e alterazione della struttura dei globuli rossi.
Vitamina K o Fitonadione Una carenza di vitamina K e quindi di protrombina aumenta la tendenza all'emorragia.

Vitamine: Sintomi da eccesso

Idrosolubili
Betacarotene o Provitamina A Nessuna tossicità nota in quanto si tratta di vitamina A d'origine vegetale.
Vitamina C o Acido ascorbico A dosaggi molto elevati, dell'ordine dei 5000-15000 mg al giorno, si possono verificare effetti indesiderati in alcuni soggetti che soffrono di diabete.
Vitamina F Nessuna tossicità nota.
PABA o Acido para-ammino-benzoico Dosaggi molto elevati possono avere effetti collaterali in alcuni soggetti.
Colina Nessuna tossicità nota.
Inositolo Nessuna tossicità nota.
Bioflavonoidi Nessuna tossicità nota.
Coenzima Q10 o Ubiquinone o Vitamina Q Nessuna tossicità nota.

Idrosolubili del complesso "B"
Vitamina B1 o Tiamina Nessuna tossicità nota.
Vitamina B2 o Riboflavina Nessuna tossicità nota.
Vitamina B3 o PP (Pellagra Preventing) o Niacina o Nicotinamide Dosaggi molto elevati possono avere effetti collaterali in alcuni soggetti come dermatiti e pruriti.
Vitamina B5 o Acido pantotenico Dosaggi molto elevati possono avere effetti collaterali in alcuni soggetti.
Vitamina B6 o Piridossina Nessuna tossicità nota.
Vitamina B8 o Biotina o Vitamina H Nessuna tossicità nota.
Vitamina B9 o Acido folico o Vitamina M Nessuna tossicità nota.
Vitamina B12 o Cianocobalamina Nessuna tossicità nota.
Vitamina B13 o Acido orotico Nessuna tossicità nota.
Vitamina B15 o Acido pangamico Fino a 500 mg al giorno sono tollerati senza nessuna tossicità.
Vitamina B17 o Amigdalina o Laetrile Fino a 500 mg ad assunzione sono tollerati senza nessuna tossicità.

Liposolubili
Vitamina A o Retinolo 50000 o più UI risultano fortemente tossiche.
Vitamina D o Ergosterolo Dosaggi molto elevati, fino a 25000 UI al giorno, possono risultare tossici.
Vitamina E o Tocoferolo Nessuna tossicità nota.
Vitamina K o Fitonadione Nessuna tossicità nota.

20080722

Integrazione Alimentare - Alternativa ai super menu

"Piu' di due chili di lattuga, oltre un chilo di pane, due chili di arance, 10 mele con tanto di buccia, 30 brioche o, addirittura, 8 chili di panettone. Sono questi i diversi modi di abbuffarsi per ottenere lo stesso risultato: assumere 30 grammi di fibre, la quantita' giornaliera raccomandata dagli esperti per regolarizzare le funzioni intestinali, combattere la stitichezza e (come dimostrano recenti studi scientifici) prevenire alcuni tipi di tumore, innanzitutto quello del colon-retto. ''Ma e' evidente che si tratta di raccomandazioni che non sarebbe cosi' semplice, ne' sano, rispettare'', ha affermato in conferenza stampa a Milano il professor Michele Carruba, presidente dell'Associazione nazionale specialisti in scienza dell'alimentazione (Ansisa). Proprio per evitare un'impossibile scorpacciata, lo specialista dice si' agli integratori, un'alternativa sicura ed efficace a un "super-menu'' a base di frutta, verdura e cereali in quantita' quasi industriale..."
(Fonte: AdnKronos Salute)